Rumore di Fondo E01S02 - L’insostenibile leggerezza della privacy
🗓️ Aprile, il mese dei fiori della deutzia
🎬 Jason Bourne (la saga completa)
#security #privacy #travelsecurity
//.intro
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//.signorina37
sono una digital strategist, retrogamer, programmatrice, cucino e parlo giapponese, ho scritto libri, ho visto cose, frequento gente discutibile
E01S02:
l’insostenibile leggerezza della privacy
la #retroplaylist di aprile
changelog
👁️ L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELLA PRIVACY
"la sicurezza è un’utopia"
Dicono che io sono cattiva, in realtà è la leggerezza che trovo in giro a essere poco adatta a convivere nel mondo della privacy odierna.
Durante un viaggio in treno (che già partiva male) ho avuto modo di constatare quanto alcune situazioni siano assolutamente, totalmente, inequivocabilmente dei chiama-asteroide:
privacy e sicurezza
maleducazione
cibo
Comincio dalla maleducazione.
Motivo primario per l'estinzione del genere umano: una sequela di persone che non ha la creanza di abbassare la suoneria del proprio telefonino. "Despacito", "Napule è", la risata di un bambino e cento altre musichette che ti stanano il cervello da quanto sono alte e fastidiose. Per di più, questi fenomeni delle musiche improbabili, ci mettono dei buoni minuti prima di rispondere; prima devono rendersi conto che suona il loro telefono, poi guardano il display cercando di capire chi possa essere il chiamante - oppure cercando al volo una scusa con la quale giustificarsi - e infine strisciano le dita sullo schermo almeno due volte.
E parte la conversazione, dove apprendo chi sono i partecipanti del "Grande Fratello VIP", mi appassiono alla lista delle serie TV su Netflix da vedere assolutamente, mi figuro le scenate di gelosia di una ragazza che non tollera che il fidanzato abbia amiche di sesso opposto, mi accerto che la nonna e la zia di una passeggera si siano riprese dal COVID, la disavventura e i costi di una piega da Federico Fashion Style, i regali per i nipoti e anche le vicende di bancarotta di un noto personaggio televisivo.
Buio.
Scena seconda.
Privacy e sicurezza
Ho percorso tre vagoni, dalla mia carrozza a quella ristorante (ne parliamo dopo, sono ancora inviperita!!!), andata e ritorno. Su due diversi treni. Ho contato almeno una trentina di dispositivi con informazioni in bella vista, facilmente reperibili; computer, tablet, phablet, telefonini, appunti, sessioni di login, Zoom in corso, indirizzi in bella vista, informazioni e documenti riservati di amministrazioni, enti forestali, Carabinieri e amenità varie.
Basta una foto per rubare le credenziali. E nemmeno puntando il telefono direttamente.
Da piccola spesso giocavo a "Indovina Chi?" umano, con tutte le persone che incontravo; un incontro veloce bastava per scatenare fantasia su chi fosse quella persona, che lavoro svolgesse, che lingua parlasse. Crescendo in contesti variegati ho avuto la fortuna di imparare molto della cultura di chi non era autoctono: i tratti somatici, le abitudini, la gestualità.
Studiare altrettante varie discipline, per diletto e non, ha colmato molte lacune e soprattutto ha garantito un sedimento di "stuff to know" che torna sempre utile. Quindi quando vedo una persona in giacca e cravatta, difficilmente mi fermo all'apparenza.
La persona che occupava il posto davanti a me è uno di questi, in cravatta (una bellissima Regimental) e un gessato di ottima fattura di un noto brand sartoriale milanese. Computer aperto sul tavolino, collegato al Wi-Fi di Frecce. Portafoglio Smythson Panama appoggiato sopra all'iPhone (senza cover), una PinoPorte bicolore con un lucchetto brunito alla tracolla.
Dopo una telefonata di cortesia ed una di piacere, dove si loda per l'operazione appena conclusa, prenota un weekend lungo in una località calda; hotel stellato, pensione completa, niente animali, lui da solo. Noleggia una macchina di piccola cilindrata, benzina, tramite il servizio promozionale sul sito delle prenotazioni.
Paga tutto con carta di credito, che estrae dal suo Smythson, e digita tenendo la carta in bella vista. Il riflesso del finestrino è stato complice, ma la sua dabbenaggine mi ha fatto gioco per conoscere anche il credito mensile della sua carta di credito super mega fichissima.
E l'agente del personaggio televisivo noto?
Un fenomeno! Senza abbassare la voce, aiutandosi con gesti plateali, descrive lo status economico del suo assistito, usando coloriture niente male "… Ma sai, che ti devo dire, quando un* è nella cacca profonda e fetida come l*i... Che vuoi farci, speculazioni sibilline... Non è stat* capace di gestire i soldoni e nemmeno i soldini, non ha fatto economie come la formichina!" Peccato che abbia rivelato il nome, in più riprese... Fossi il personaggio noto lo avrei già defenestrato.
Finita? No way!
Tutti connessi al Wi-Fi di Frecce, tutti con AirDrop aperti, tutti con descrizioni interessanti: "Telefono di X", "iPhone di Y", "Nome e Cognome Titolo Lavorativo". Basta così poco per far fare cose stolte alla gente stolta...
Alla fine del viaggio ho raccolto una ventina di numeri di telefono, email lavorative e personali e qualche screenshot. Qualcuno di veramente cattivo - io sono buona, ricordatevelo sempre - avrebbe potuto fare danni seri, non solo tramite un invio su AirDrop.
Manca la cultura della sicurezza, la cultura della privacy, la cultura del rispetto: una signora stava chattando su WhatsApp dall'applicazione per computer e la sua vicina di posto guardava la schermo, ridendo e facendo le facce strane.
Fa tutto parte di un voyeurismo innato che abbiamo, che manifestiamo in modi sempre diversi, spesso mettendoci a paragone con le altre persone ed elevandoci, come a voler dimostrare di essere migliori solo per avere le scarpe più belle.
Cibo
Quello che invece mi ha lasciato inorridita, arrabbiata e affamata, è stato il servizio sulle Frecce.
Carrozza ristorante, me l'aspettavo grande, ampia, con le tendine bianche e le tovaglie di lino immacolate. Vari tavoli apparecchiati con porcellane in edizione speciale, posate marchiate, tovaglioli in tessuto ben piegati; un piccolo vaso di fiori freschi e un menu con le proposte più varie in un brossurato blue. Perfino un Poirot a colloquio con Cassetti (per cinefili raffinati, questa), perché no.
Ci sono stata da bimba in quelle carrozze ristorante, in viaggi su treni che offrivano delle comodissime cuccette e un servizio ristorazione con personale in livrea. E invece...
E invece un vagone, con mezzo tavolino a muro, un bancone nemmeno troppo pulito, alle pareti dei poster con la proposta dello Chef Cracco (esaurita), la proposta vegana (esaurita), le lasagne (surgelate ma esaurite), i panini (microscopici e confezionati, e comunque esauriti) e i tramezzini (confezionati). C'è anche la proposta per intolleranti al glutine e celiaci, una ridottissima selezione di prodotti confezionati di una nota marca. Formato mignon.
Vi invito a consultare la pagina ufficiale di Itinere, il servizio di ristorazione delle Frecce: il servizio al posto non era disponibile e nemmeno è passato qualcuno con il carrellino delle bevande. Non era una tratta corta, quindi mi sarei aspettata almeno di prendere un caffè comodamente seduta.
Le proposte gastronomiche proposte sul sito sono totalmente differenti: non ti dicono che sono piatti surgelati (da chissà quanto nel congelatore), che sono soggetti a disponibilità e che la regionalità è a discrezione di quello che viene consegnato - anche queste informazioni ottenute facilmente con un sorrisone e la più classica dell’ingenuità simulata.
Ancora una nota: Business Class, non ho avuto il mio drink e snack di benvenuto..
"Buongiorno! Scusi, per diabetici avete delle scelte?"
"Eh... per i celiaci c'abbiamo quella robba là..."
"Capisco, ma io sono diabetica.."
"Ah no, scusa ma n'c'abbiamo nulla... che te posso da'?"
Ho finito con il prendere un tramezzino (era metà di un tramezzino a onor del vero!) con tacchino, freddo come il tocco della morte, pieno di salsa come un arrosto inglese e insipido come la vita senza le persone che ami.
Acqua gassata in lattina e acqua naturale in tetra-pack, come del resto il vino.
Il caffè non era nemmeno male, ma lo salvavano solo le barzellette del barista/addetto alla carrozz(in)a ristorante.
Al ritorno è stato ancora meglio: ho acquistato qualcosa da mangiare in stazione, mi sono accorta solo sul treno che non mi avevano fornito le posate.
Mi reco alla Carrozz(in)a 3, chiedo al baldo giovane se ha per caso delle posate (qui il tweet quasi in real time).
Fruga ovunque e non le trova, mi chiede di aspettare un momento, deve servire un caffè al signore con la barba alla mia sinistra e propinare la scelta delle bevande alla signora alla mia destra, che lo guarda con evidente malizia.
Torna a prestarmi attenzione dopo 5/7 minuti buoni, mi chiede di nuovo che mi serve, cerca ovunque, anche nel bagno riservato al personale e mi dice, con un sorriso grande, che non trova le posate. Mi informa anche che sarebbe andato a chiedere al collega che fa servizio al vagone tra un momento.
La mia ipo-glicemia non è d'accordo sull'attesa, in tutta la mattina solo un the alla menta e un mezzo cornetto integrale. Mi devo appoggiare un momento.
"Che c'hai? Sei arrabbiata? Dai che dopo ci prendiamo un caffè insieme!", lo dice con un'aria da "ma a me chi me resiste, ao'" e con un sorriso che fa il giro della testa.
A me sembra solo uno Stregatto che non ce l'ha fatta..
"Non sono arrabbiata, sono diabetica. Sono in ipoglicemia!"
Sbianca. Non so se ha capito veramente cosa ho detto, ma scatta più veloce di Bolt e si dilegua dall'uscita posteriore del vagone. Torna dopo un paio di minuti con un cesto di posate confezionate e me ne porge una.
"Se hai bisogno di qualcosa, mi trovi qui, lo sai!"
Ammicca, ma io vedo solo carne morta in uno scenario alla Constantine.
Ne ho parlato subito, in un tweet, qui: https://twitter.com/signorina37H/status/1638511833777618945?s=20
🎼 LA #RETROPLAYLIST DI APRILE (SPOTIFY)
Toto - Africa
Whitney Houston - I wanna dance with somebody
Soft Cell - Tainted love
Michael Sembello - Maniac
Simple Minds - Don’t you (forget about me)
The Pointer Sisters - I’m so excited
Spagna - Easy Lady
Desireless - Voyage Voyage
Bonnie Tyler - Holdin’ out for a hero (Footloose va rivisto asap!)
Fine Young Cannibals - She drives me crazy (sì, you do!)
Spandau Ballet - Gold
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